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1° Maggio: Festa della Dignità del Lavoro

C’è un sostantivo che, più di ogni altro, connette idealmente l’origine di questa Festa, in memoria dei fatti di sangue che, a Chicago, accompagnarono la protesta dei lavoratori finalizzata a ottenere la giornata lavorativa di 8 ore, l’insegnamento morale di Papa Francesco e il messaggio ricco di valori del Presidente Sergio Mattarella in occasione della Giornata mondiale sulla sicurezza sul lavoro: la parola dignità.

Il lavoro è fondamentale nella vita di ciascuno. Per questa ragione, un lavoro che contribuisca alla dignità della persona è l’obiettivo ideale dell’impegno di Sindacati e Realtà sociali che da sempre si battono perché tutti possano farne esperienza, sia attraverso un’organizzazione dell’economia che metta la persona al centro, sia rendendola un’esperienza effettivamente accessibile a tutti, anche a chi deve fare i conti con qualche fragilità o è meno competitivo di altri.

“Non avere lavoro non è solo non avere il necessario per vivere: no, noi possiamo mangiare tutti i giorni, andare alla Caritas o altre associazioni. Il problema è non portare il pane a casa: questo toglie la dignità… il problema più grave non è la fame, è la dignità; dobbiamo difenderla e la dà il lavoro.”

Così si esprimeva Papa Francesco, all’inizio del suo pontificato, invitando la Chiesa italiana a occuparsene non in un’ottica assistenziale, ma sostenendo forme di solidarietà creativa “per andare oltre qualche atto sporadico di generosità, creando una nuova mentalità che operi in termini di comunità, di priorità della vita di tutti rispetto all’appropriazione dei beni da parte di alcuni”. Solidarietà creativa da cui, fra l’altro, ebbe origine l’esperienza di ReAgire.

Alla dignità del lavoro come bene primario si è riferito più volte anche il Presidente Mattarella, ancora in questi giorni:

“Il lavoro non deve separarsi dall’idea di persona, dalla sua unicità e dignità irriducibile… è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale”.

Anche per questa ragione

“Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione” di fronte alle morti sul lavoro “una piaga che non accenna ad arrestarsi”… “E permangono aspetti di preoccupazione sui livelli salariali… sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso.

Facciamo nostri in questa occasione gli auguri espressi dal Presidente: Buona Festa del Lavoro anche a chi il lavoro lo sta cercando. Buona Festa a chi lo crea e a chi lo difende. Auguri per il 1° Maggio!


Nella foto: il nostro amico Mamadou, che anche grazie a ReAgire ha ritrovato un lavoro e una nuova dignità.
Leggi qui la sua storia.

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